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L’intelligenza della foresta

Cosa hanno in comune Internet e una foresta?
Un breve discorso al TED sull’intelligenza degli esseri vegetali, un altro su come gli alberi di una foresta comunichino tra loro in maniera tutt’altro che primordiale. Entrambi i ricercatori fanno riferimento al sistema foresta come a un insieme di individui strettamente connessi tra loro e assimilano l’ecosistema a Internet. L’intelligenza della foresta.

Ora immaginiamo che ogni singolo apice radicale lavori in collaborazione con tutti gli altri. Qui sulla sinistra abbiamo l’internet e sulla destra l’apparato radicale. Funzionano allo stesso modo. Sono una rete di piccoli elaboratori che lavorano in collaborazione. E perché sono tanto simili? Perché si sono evoluti per la medesima ragione: sopravvivere ai predatori.

Le foto qui sopra sono state scattate in giro per il parco nazionale delle foreste casentinesi, una delle più belle foreste d’europa.

Stefano Mancuso: Alla radice dell’intelligenza delle piante (L’intelligenza della foresta)

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Suzanne Simard: how trees talk to each other

Prima che Simard e altri ecologi rivelassero l’estensione e l’importanza delle reti micorriziche, i ricercatori consideravano gli alberi individui distinti che si contendevano lo spazio e le risorse e per il resto erano indifferenti l’uno all’altro. Simard e i suoi colleghi hanno dimostrato che questo quadro è troppo semplicistico. Una foresta primigenia non è né un insieme di organismi che si tollerano a vicenda né uno spietato campo di battaglia: è una grande società antica e intricata. In una foresta c’è conflitto, ma anche negoziato, reciprocità e forse perfino altruismo.

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Un articolo su Suzanne Simard e l’intelligenza della foresta pubblicato su Internazionale.

Un breve estratto qui sotto:

La teoria dell’evoluzione per selezione naturale di Darwin è ovviamente un’estensione del capitalismo ottocentesco

Quando Simard ha cominciato a pubblicare i suoi studi provocatori, alcuni colleghi l’hanno criticata duramente. Mettevano in dubbio la nuova metodologia e contestavano le sue conclusioni. Molti non capivano perché alberi di specie diverse si aiutassero a vicenda a proprie spese, con uno straordinario altruismo che sembrava contraddire i princìpi fondamentali dell’evoluzione darwiniana. Ben presto, la maggior parte dei riferimenti ai suoi studi sarebbe stata immediatamente seguita da citazioni delle confutazioni già pubblicate. “Un’ombra si stava allungando sul mio lavoro”, scrive Simard nel suo libro. Cercando indizi di interdipendenza nel suolo della foresta, aveva inavvertitamente toccato uno dei più antichi e accesi dibattiti nel campo della biologia: la cooperazione è fondamentale per l’evoluzione quanto la competizione?