L’itinerario ciclopedonale “Puccini”, in provincia di Lucca, è un percorso che segue il corso del fiume Serchio fino a lambire il lago di Massaciuccoli e attraversa i luoghi cari al celeberrimo compositore.
Una proposta adatta a tutti, anche ai bambini, a partire dai 9/10 anni. La bellezza è che non ci sono praticamente salite, il fondo è quasi tutto molto buono, in terra battuta, e il paesaggio fluviale e lacustre rilassante e piacevole. Da evitare le giornate di gran caldo perché il giro si svolge per la gran parte in pieno sole, sono consigliati la primavera e l’autunno.
Rispetto al giro ufficiale c’è la possibilità di numerose varianti, sia per allungare che per accorciare, adattando così il giro al grado di allenamento dei partecipanti.
Il giro non è adatto alle bici da strada.
Noi ci siamo cimentati nel giro ufficiale tagliando però la parte alta, e invece di partire da Ponte a Moriano siamo partiti da Ponte San Pietro lasciando le auto nel parcheggio accanto alla farmacia (mappa). Abbiamo pedalato per 38 chilometri con soli 200 metri di dislivello positivo quindi totalmente in piano.
Il percorso è segnato anche se in alcuni punti i cartelli mancano quindi è importante, soprattutto se ci sono bambini piccoli, avere con sé una buona carta o un buon GPS.
L’oasi della LIPU
Una volta arrivati sulla sponda del lago di Massaciuccoli si può visitare gratuitamente (e rigorosamente a piedi) l’oasi naturalistica della Lipu costituita da un percorso su palafitte che si addentra nella zona paludosa con diversi punti di osservazione sulla vita animale del lago. Nei capanni di osservazione è obbligatoria la mascherina in presenza di altre persone.
La curiosità
Un detto Toscano recita:
“Tu mi costi più di’ Serchio a’ Lucchesi”
Ovvero mi fai spendere un sacco di soldi, più di quanto costa il fiume Serchio ai Lucchesi, e si capisce subito che il Serchio, terzo fiume Toscano per lunghezza (111km) e secondo per portata, per il suo carattere bizzarro con le sue piene devastanti e imprevedibili, ha da sempre rappresentato un problema per le genti che vivono lungo il suo corso. Nei secoli si racconta di alluvioni catastrofiche e ingenti capitali spesi per irregimentarlo; tutt’ora percorrendo il suo corso si notano le grandi casse d’espansione utili per contenere le sue eventuali piene.