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Le Burraie del Poggio Ripaghera – i single-track nell’area della ANPIL di Poggio Ripaghera

La burraia di fonterinalda - Poggio Ripaghera
Nel Comune di Pontassieve c’è l’ANPIL di Santa Brigida, Poggio Ripaghera e Valle dell’Inferno: un territorio particolare per vari motivi tra cui la presenza di diverse antiche burraie

I motivi d’interesse, si diceva, sono vari; ne faccio già un resoconto in un articolo sul Santuario della Madonna del Sasso. Qui oggi vorrei approfondire il discorso su le burraie del Poggio Ripaghera che sono tornato a vedere dopo tanto tempo in MTB.

Il santuario della Madonna delle Grazie al Sasso spunta dai boschi della “valle dell’Inferno”

Le Burraie del Poggio Ripaghera a Pontassieve: un Tuffo nel Passato

Introduzione

Le burraie del Poggio Ripaghera, situate nel comune di Pontassieve, sono una testimonianza affascinante e quasi dimenticata della vita rurale toscana di un tempo. Questi edifici storici, una volta fondamentali per la produzione del burro, offrono uno spaccato unico su pratiche agricole che risalgono a secoli fa.

Cosa sono le Burraie?

Le burraie sono strutture in pietra, tipiche delle zone collinari della Toscana, utilizzate per la conservazione e la lavorazione del latte e del burro. Questi edifici, costruiti principalmente tra il XVIII e il XIX secolo, sono stati progettati per mantenere una temperatura costante e fresca, indispensabile per la produzione del burro in un’epoca in cui non esistevano frigoriferi o altre tecnologie moderne di conservazione.

A Cosa Servivano le Burraie?

Il loro scopo principale era quello di creare un ambiente fresco e umido per la lavorazione del latte. Le burraie erano costruite in prossimità di sorgenti d’acqua o torrenti, utilizzando la freschezza naturale dell’acqua corrente per mantenere una temperatura interna bassa. Al loro interno, il latte veniva lasciato riposare in grandi recipienti di terracotta, permettendo alla panna di separarsi. Successivamente, la panna veniva sbattuta per ottenere il burro, che veniva poi conservato in vasche di marmo o pietra, sempre mantenute fresche dall’acqua corrente.

I cartelli informativi sono ben fatti
La vasca interna, scorre ancora l’acqua

Il Processo di Produzione del Burro

Il processo di produzione del burro nelle burraie era lungo e laborioso. Dopo la mungitura, il latte veniva trasportato alle burraie e versato in ampi recipienti. La panna, più leggera del latte, risaliva lentamente in superficie. Questo processo di separazione poteva richiedere diverse ore, se non giorni. Una volta raccolta, la panna veniva sbattuta manualmente in zangole di legno fino a trasformarsi in burro. Il burro ottenuto veniva poi lavato e salato per migliorarne la conservazione.

Fino a Quando Sono State Usate?

Le burraie sono state utilizzate fino ai primi decenni del XX secolo, quando le innovazioni tecnologiche, come i frigoriferi e i sistemi di refrigerazione moderni, hanno reso obsolete queste antiche strutture. Tuttavia, fino a quel momento, le burraie erano essenziali per la produzione di burro in molte comunità rurali della Toscana. Con l’avvento dell’industrializzazione e dei nuovi metodi di conservazione, molte burraie sono state abbandonate o convertite ad altri usi, ma alcune sono rimaste intatte come testimonianza storica.

Le burraie del Poggio Ripaghera, oggi

Oggi, le burraie del Poggio Ripaghera rappresentano un patrimonio culturale e storico di grande valore. Esse offrono uno spunto di riflessione sulla vita rurale e sulle tecniche agricole tradizionali, permettendo ai visitatori di riscoprire un pezzo di storia che rischia di essere dimenticato. Alcune di queste strutture sono state restaurate e possono essere visitate, offrendo un’affascinante opportunità di esplorare il passato e comprendere meglio le radici della produzione agricola toscana.

Burraie di Poggio Ripaghera - mappa
Burraie di Poggio Ripaghera – mappa

Le burraie del Poggio Ripaghera sono un esempio perfetto di come la tradizione e la tecnologia possono convivere, raccontando storie di un tempo in cui la produzione del burro era un’arte paziente e meticolosa. Visitare queste strutture significa immergersi in un mondo passato, scoprendo le ingegnose soluzioni adottate dai nostri antenati per affrontare le sfide quotidiane della vita rurale. Se siete appassionati di storia, cultura o semplicemente curiosi di conoscere le tradizioni toscane, una visita alle burraie di Pontassieve è un’esperienza imperdibile.

Mentre sto scrivendo non esiste un sito ufficiale su questa ANPIL, ma si trova un’esauriente documentazione sul sentiero delle burraie sul sito del CAI di Pontassieve.
Il percorso comunque è ben segnalato e ci sono i pannelli informativi delle singole burraie.

Informazioni sulle burraie di Poggio Ripaghera
Informazioni sulle burraie di Poggio Ripaghera

In bici

Se a piedi non si incontrano difficoltà importanti in bici il discorso cambia un po’: ci sono tratti in cui, per ripidità o fondo troppo sconnesso o gradoni, dovrete portare la bici a mano. C’è tanta salita. Lo ripeto: tanta salita. Preparatevi a fare un bel po’ di fatica! Però posso garantire che alla fine sarete ampiamente soddisfatti per la bellezza dei single track a tratti molto tecnici, per la bellezza dell’ambiente naturale che arrivando a oltre 900m di quota vi proporrà tutto il “catalogo” dei più begli alberi toscani, a partire dalle querce fino ai faggi, passando per pini, abeti e castagni e per finire con gli apprezzabilissimi paesaggi che alternativamente si affacciano sulla valle dell’Arno e sul Mugello. Vedere sotto per credere…