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Gravel bike tour a Carmignanello

Giro fatto con una bicicletta gravel, una bellissima bicicletta gravel, in prova dagli amici di Bicipedia. Da San Iacopo al Girone su per colline, boschi e borghi ricchi di Storia e di storie, strade vicinali e qualche stradaccia scassata.

Motivazione innanzi tutto!

Confesso, sono pigro!
Per andare in bici ho sempre bisogno di fissare un meta, un punto notevole da raggiungere, trovare lo scopo del giro. Qui la meta era la villa di Carmignanello, cuore dell’antico borgo di Carmignanello nei pressi della fonte Giallina alle pendici di monte Morello.

Il bike tour a Carmignanello è tutt’altro che difficile, si viaggia per molti chilometri su asfalto; ci sono alcune salite ripide e dei tratti un po’ scassati per una gravel ma nel complesso si sta in sella belli confortevoli e senza troppo affanno.

La mappa e i luoghi

Toponimi: Ponte a Mensola, Maiano, Castello di Vincigliata, villa Peyron, le Quattro Strade, Casa al Vento, Pratolino, Fontecchio, Cercina, Valcenni, Carmignanello.
Rientrati in città si passa davanti alla villa Medicea di Castello, sede dell’Accademia della Crusca.

Prova il bike tour a Carmignanello seguendo la mia traccia su Komoot; si pedala per circa 55km e si superano 980 m di dislivello positivo. Tecnicamente il giro può classificarsi come medio anche se non mancano punti in cui serve molta prudenza se non si è pratici di guida in mountain bike.

Monte Morello è ricco di Storia

Il bike tour a Carmignanello ci porta a Monte Morello che è, come tutte le montagne, un territorio pieno di storie da raccontare. In particolare questo giro tocca due luoghi storicamente interessanti, la villa di Carmignanello e l’omonimo borgo, e il memoriale dell’eccidio di Radio Cora.

La Villa di Carmignanello sorge maestosa sul paesaggio collinare vicino alla valle del torrente Zambra, dominando l’area circostante. Inizialmente residenza di campagna della famiglia Buoninsegni, la villa fu trasformata in un monastero tra il 1610 e il 1620 dai frati Domenicani. L’architetto fiorentino Matteo Nigetti fu incaricato della ristrutturazione, ma i lavori furono eseguiti solo in parte. La struttura presenta piani artificiali che regolarizzano i terreni della collina, con accesso ai locali seminterrati, alle cucine e alle cantine sul terrazzamento inferiore, mentre la zona residenziale si estende al piano superiore, circondata da logge su tre lati. La Villa di Carmignanello rappresenta un’affascinante convergenza tra storia, architettura e paesaggio toscano.
Puoi leggere di più sulla Villa di Carmignanello su Wikipedia.

Radio CO.RA (acronimo per COmmissione RAdio) è stata un’emittente clandestina fiorentina creata dal Partito d’Azione e gestita da membri del Servizio Informazioni denominato “i“. Dal gennaio al giugno 1944 ha mantenuto i contatti tra la Resistenza toscana e i comandi alleati. La sede di Radio CO.RA fu scoperta dai Tedeschi che vi fecero irruzione arrestando tutti i presenti. Pochi giorni dopo furono tutti fucilati proprio nei boschi vicino a Carmignanello.

Il cartello sul posto racconta:

Cercina, 12 giugno 1944

L’ECCIDIO DI RADIO Co.Ra

Fin dal settembre del 1943

i dirigenti del Partito d’Azione fiorentino decisero di costituire un servizio clandestino di radiocomunicazioni sotto la sigla Co.Ra., abbreviazione di “Commissione Radio”.
Scopo del servizio era di stabilire un contatto radio con gli Alleati, così da trasmettere loro informazioni riguardanti l’ubicazione dei presidi tedeschi, i movimenti delle truppe germaniche, e richiedere l’invio di armamenti e rifornimenti aviolanciati ai partigiani toscani.
A capo del servizio vi era l’avvocato Enrico Bocci, antifascista della prima ora. Membri del comitato tecnico della Co.Ra. figuravano invece il capitano dell’aeronautica Italo Piccagli, il fisico Carlo Ballario e lo studente di ingegneria Luigi Morandi. Preziosa collaboratrice del gruppo fu anche Gilda Larocca, segretaria dell’avvocato Bocci presso il cui studio venivano inizialmente effettuate le trasmissioni. Tuttavia, per sfuggire alle intercettazioni dei tedeschi, la Co.Ra. fu costretta a cambiare spesso sede.
Il 7 giugno, forze tedesche e militi fascisti del Reparto Servizi Speciali della 92° Legione M.V.S.N. al comando di Mario Carità fecero irruzione nella nuova sede di Piazza d’Azeglio, cogliendo di sorpresa i componenti del gruppo mentre erano intenti a trasmettere.

Nel tentativo di sfuggire alla cattura

il radiotelegrafista Luigi Morandi rimase ucciso. Tutti gli altri componenti del gruppo, percossi e malmenati, furono condotti in arresto in via Bolognese presso “Villa Triste”, sede del reparto di Carità. Qui subirono per giorni incessanti interrogatori e brutali torture. Bocci e Piccagli si assunsero coraggiosamente la responsabilità di tutta l’organizzazione, scagionando in parte i compagni, i quali tuttavia vennero in seguito avviati alla deportazione in Germania, alla quale sopravvissero.
Il 12 giugno, Italo Piccagli venne tradotto a Cercina assieme a quattro paracadutisti italiani di una missione alleata collegata alla Co.Ra. e ad Anna Maria Enriques Agnoletti, antifascista cristiano-sociale prelevata poco prima dalle carceri di Santa Verdiana. Estranea alla Co.Ra., Anna Maria era sorella di Enzo, uno dei leader del Partito d’Azione fiorentino. Tutti e sei furono fucilati in una piccola radura nei pressi di Cercina assieme a un partigiano cecoslovacco rimasto ignoto. L’agonia di Enrico Bocci in mano ai suoi carnefici si protrasse invece fino al 18 giugno. Il suo corpo non fu mai ritrovato, ma si presume che fosse anch’egli fucilato nei dintorni di Firenze.

Puoi leggere di più su Radio Co.Ra e sulle schifezze perpetrate dai sorci nazi-fascisti su Wikipedia.

Prova il bike tour a Carmignanello. Trovi ulteriori dettagli storici e geologici su Monte Morello su Wikipedia.