Monti Sibillini – l’anello della Sibilla. Escursione sul Monte Zampa e sul Monte Sibilla partendo dal Rifugio Sibilla, all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
È un percorso classificato EE, per escursionisti esperti, quindi valutate bene le vostre capacità prima di partire e, in caso di difficoltà, non abbiate paura di tornare sui vostri passi. Parlate con i locali o consultate una guida o un centro visite del parco, sapranno chiarirvi le idee sul da farsi.
Il Monte Sibilla è alto 2173m ed è la cima che da’ il nome a tutto il gruppo dei Monti Sibillini e all’omonimo parco nazionale. È dunque d’obbligo visitarlo anche perchè la vista sul Monte Vettore è davvero splendida. Sul versante opposto ci si affaccia sulle belle Gole dell’Infernaccio.
La strada che arriva al rifugio è chiusa al traffico quindi se non volete farvi 5km (+5 al ritorno) sotto al sole su un percorso piuttosto insignificante consiglio la navetta che parte da Montemonaco.
Il tracciato
Tempo di percorrenza: 5h – Lunghezza: 12 km – Dislivello positivo: 630 mt
Ulteriori informazioni su lunghezza e tempi di percorrenza sul sito ufficiale del Parco dei Sibillini, percorso ufficiale E10.

Consigli
Come spesso in alta montagna -siamo oltre i 2000m s.l.m.- soprattutto sui crinali, il percorso è tutto al sole; in estate non dimenticate acqua abbondante e protezione solare.
La parte del ritorno si svolge su una strada bella ma un po’ noiosa: si può vivacizzarla “tagliando” i tornanti percorrendo la linea di massima pendenza. Alcuni tratti sono ripidi ma mai particolarmente pericolosi, divertentissimi i tratti sui ghiaioni.
La prima parte del percorso non è fattibile in MTB se non portando la bici in spalla ma è comunque sconsigliabile date le caratteristiche del sentiero (ripido o scoperto, piccoli tratti attrezzati).
Non scordare MAI una mappa in scala 1:25.000 della zona. A mio parere la migliore versione è quella edita da Monti con la collaborazione del Club Alpino Italiano.
Chi era la Sibilla?
La tradizione popolare della zona è piena di racconti su questa donna veggente, a volte strega a volte fata, che viveva all’interno dell’antro omonimo, il cui ingresso si può vedere ai piedi del monte Sibilla.
La tradizione orale è stata trasformata in due racconti medievali, uno di Antoine de La Sale e nel “Guerin meschino” di Andrea da Barberino. Se vi interessa trovate ampia documentazione in rete, a partire da questa pagina di Wikipedia.