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Castagne o marroni?

un bel castagno a Castagno d'Andrea (San Godenzo, Firenze)

Vi siete mai chiesti che differenza ci sia tra le castagne “normali” e i “marroni”? Leggete qui di seguito per scoprire le differenze tra queste due varietà.

Marrone e castagna sono i frutti di due varietà del castagno (Castanea Sativa). Il marrone nasce da castagni innestati quindi si tratta, in ultima analisi, di organismi geneticamente modificati. I castagni innestati non portano i fiori maschili quindi sono sterili; è per questo che nelle marronete sono presenti anche castagni non innestati, ovvero selvatici, per permettere l’impollinazione.

Immagine da Wikipedia

Le differenze

Distinguere il marrone dalla castagna non è sempre semplice perché siamo in natura e le cose non sono quasi mai nette e distinte; in ogni caso ci sono delle caratteristiche che ci permettono di riconoscere il marrone con relativa certezza:

  • La dimensione maggiore del frutto
  • Il colore più chiaro
  • Le striature in rilievo
  • La cicatrice ilare (la zona più chiara alla base) di forma vagamente rettangolare contro quella più tondeggiante della castagna
  • La facilità di sbucciatura
Castagne “normali”, più scure, in alto e marroni, più chiari e striati, in basso

Il frutto del castagno, è sempre edibile però la varietà migliore da mangiare, che tutti conosciamo o della quale abbiamo almeno sentito parlare, è quella denominata “marrone”.
Le castagne della varietà “marrone” è impareggiabile consumata sotto forma di caldarrosta (le bruciate in Toscana) o ballotta (ovvero lessata in acqua) e l’unica possibile per la preparazione dei marron glacé.
Tutte le altre varietà sono valide soprattutto per essere trasformate in farina di castagne dalla quale si possono preparare dolci tra i quali il più famoso è il castagnaccio.

Le bruciate preparate nella maniera tradizionale, direttamente sul fuoco del camino nella classica padella forata